Dalla tavolozza della natura e da ciò che essa ci regala ecco un meraviglioso tailleur realizzato a mano tinto in mirto. La giacca destrutturata a kimono con cintura in vita ben si accosta al pantalone a palazzo. Il colore delle bacche di mirto appositamente spedite dalla Sardegna hanno reso questo velluto davvero magico, regalando al tessuto un colore che va dall’oro satinato di giorno al lime/argento di notte.
Myrsine era una fanciulla dell’Attica invincibile nelle gare ginniche che, dopo aver battuto un suo coetaneo in una gara, fu uccisa, ma la dea Pallade, impietosita, trasformò il suo corpo esanime in un delizioso arbusto che fu chiamato Myrsine-mirto.
Nella mitologia greca il mirto era considerato uno dei simboli dell’amore e della bellezza, essendo sacro alla dea Venere: si narra che la dea, quando uscì nuda dalla schiuma del mare, si rifugiò dietro un cespuglio di mirto, per nascondersi dagli sguardi concupiscenti di un satiro.
I rami fioriti del mirto, venivano usati a scopo ornamentale per decorare le case in occasione dei matrimoni e anche per premiare i poeti durante le manifestazioni letterarie.
Per i Romani il mirto era, unitamente all’alloro, simbolo di pace e di vittoria: i generali reduci dalle battaglie vittoriose, al pari dei poeti e dei letterati, venivano premiati dal Senato con corone di mirto.
Questo capo dedicato dunque a Myrsine è un inno alla bellezza, alla poesia e all’amore.